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Turismo estate 2025

Turismo Estate 2025: Crescono gli Indecisi, ma le Città d’Arte Conquistano gli Italiani

Turismo Estate 2025: Crescono gli Indecisi, ma le Città d’Arte Conquistano gli Italiani

Inflazione, guerre e incertezze economiche frenano le vacanze, ma l’amore per le mete culturali raddoppia. Wonderful Italy fotografa un mercato sempre più polarizzato tra hotel e case vacanza.

Cresce il numero degli italiani incerti se partire per le vacanze estive del 2025. Secondo la sesta edizione della ricerca condotta da Wonderful Italy in collaborazione con Izi, la quota di indecisi è passata dal 12% degli scorsi anni al 24% attuale, segnalando un clima di maggiore prudenza e attenzione al budget familiare.

Se da un lato calano lievemente coloro che hanno già pianificato le vacanze (dal 68% al 64%), dall’altro aumentano le preoccupazioni legate ai fattori macroeconomici e geopolitici. L’inflazione resta infatti il primo ostacolo per il 62% degli italiani, seguita dai problemi economici generali (61%). Ma il dato più significativo riguarda il contesto internazionale: il 57% degli intervistati indica la guerra come motivo di esitazione, superando persino timori legati al lavoro o ai cambiamenti climatici.

Eppure, nonostante le incertezze, il desiderio di viaggiare non svanisce. L’Italia resta la meta preferita, seppure con un leggero calo dal 76% al 72%. Una flessione dovuta più che altro all’incremento degli indecisi (dal 3% al 7%), mentre la quota di chi sceglierà l’estero rimane pressoché stabile.

Sul fronte delle destinazioni interne, il mare si conferma la scelta prediletta dal 58% degli italiani, sebbene con un lieve arretramento rispetto al passato. Più marcata la diminuzione dell’interesse verso la montagna, che scende dal 18% al 15%. In netta controtendenza, invece, le città d’arte, che raddoppiano il consenso passando dal 7% al 14%. Un dato che segnala una riscoperta delle mete culturali e urbane, complice il desiderio di vivere esperienze più ricche e diversificate rispetto al classico soggiorno balneare.

Dal lato dell’ospitalità, gli hotel restano la prima scelta per gli italiani, crescendo dal 38% al 40%. La casa vacanza si mantiene stabile al 31%, confermandosi un’opzione solida e sempre più apprezzata non soltanto per motivi economici, ma anche per il comfort (28%) e la possibilità di risparmiare (26%). Cala invece l’interesse verso altre tipologie di alloggio, come B&B, agriturismi e campeggi. Si riduce anche l’importanza attribuita alla privacy nella scelta della casa vacanza, che passa dal 17% al 10%.

Non meno interessante è la percezione dell’impatto economico delle case vacanza sui territori ospitanti: il 66% degli italiani ritiene che gli affitti brevi generino benefici economici, sia nel mantenere vive abitazioni altrimenti inutilizzate (secondo il 39% degli intervistati), sia nel sostenere le attività commerciali locali, come negozi e ristoranti (38%).

“La stabilità delle case vacanza dimostra come non siano più considerate solo un’alternativa economica agli hotel, ma un vero e proprio stile di soggiorno, capace di offrire esperienze personalizzate e flessibili,” spiega Michele Ridolfo, Ceo e co-founder di Wonderful Italy. Gli fa eco Antonio Rainò, direttore marketing, che evidenzia come il mercato stia polarizzandosi verso formule più strutturate e affidabili, a discapito delle soluzioni intermedie.

La fotografia scattata da Wonderful Italy restituisce quindi un settore in trasformazione: tra chi è frenato dall’incertezza e chi riscopre il fascino delle città d’arte, l’estate 2025 si preannuncia come una stagione di scelte sempre più ponderate, ma anche di voglia di esperienze nuove.

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