Oltre 29 milioni di partecipanti e un impatto economico da 12 miliardi di euro. Il MICE si conferma pilastro strategico per il turismo e l’economia del Paese.
Il turismo congressuale italiano continua a macinare numeri da record, rafforzando il suo ruolo strategico nell’economia nazionale. È quanto emerge dall’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi 2025, promosso da Federcongressi&eventi e realizzato dall’Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali dell’Università Cattolica.
Nel 2024, in Italia sono stati organizzati quasi 368.000 eventi, registrando una crescita dell’8% rispetto all’anno precedente. Ma non è solo il numero degli eventi a crescere: anche la partecipazione è in aumento, con oltre 29 milioni di partecipanti, pari a +8% sul 2023, e oltre 47 milioni di presenze, in crescita del 13%.
Un comparto, quello degli eventi business e dei congressi, che impatta in maniera trasversale sull’intera economia italiana. Secondo una ricerca realizzata da Federcongressi&eventi insieme a ENIT, il settore MICE contribuisce in modo diretto all’economia nazionale con un valore vicino ai 12 miliardi di euro. “Questa crescente attrattività dell’Italia è il risultato congiunto di vari fattori: la qualità delle strutture congressuali, la professionalità degli operatori e la capacità delle nostre imprese di competere su scala internazionale”, ha dichiarato Gabriella Gentile, presidente di Federcongressi&eventi.
La fotografia scattata dall’Osservatorio evidenzia anche la distribuzione geografica degli eventi: il Nord Italia si conferma protagonista, ospitando il 58% dei congressi e degli eventi. Il Centro segue con il 25%, mentre il Sud raccoglie l’11% e le Isole il 6%.
Dal punto di vista delle sedi, gli hotel congressuali si confermano la soluzione più gettonata, ospitando il 77% dei meeting complessivi. Seguono i centri congressi e le sedi fieristico-congressuali (3%), le dimore storiche non alberghiere (3%) e una varietà di location alternative (istituzioni, spazi non convenzionali, arene, centri sportivi, teatri, cinema e auditorium) che rappresentano il 17% del totale.
Interessante anche il dato sull’internazionalizzazione: nel 2024, oltre il 13% degli eventi italiani ha visto la partecipazione significativa di congressisti provenienti dall’estero, segnando una crescita del 4% sul 2023. Un segnale chiaro dell’appeal crescente dell’Italia sulla scena MICE internazionale
Il turismo congressuale italiano si conferma quindi non solo una componente essenziale dell’offerta turistica, ma anche un acceleratore di sviluppo economico, culturale e territoriale. Con la capacità di generare valore diffuso e di attrarre pubblico internazionale, il settore si candida a recitare un ruolo sempre più decisivo nei prossimi anni.
Vuoi approfondire come il turismo MICE stia trasformando il settore hospitality e scoprire le migliori strategie per intercettare la domanda business? Continua a seguirci su Hospitality Business Magazine e iscriviti alla nostra newsletter per insight e analisi esclusive.